venerdì 6 luglio 2007

eMule: diffondete!

Tratto da: Attacco al P2P: informati ed informa!, tratto dal p2p forum:

Il recente caso che ha visto la casa discografica Peppermint Jam contrapporsi a 3636 utenti internet rei, secondo rilevamenti portati dalla società di monitoraggio svizzera Logistep, di aver messo in condivisione dei file musicali i cui diritti di distribuzione sono detenuti dall'etichetta discografica stessa, ha avuto un minimo rilievo sugli organi di stampa italiani.

Eppure, le modalità con cui la Peppermint Jam ha richiesto, tramite lo studio legale specializzato in proprietà intellettuale Mahlknect & Rottensteiner, a un noto provider internet italiano (Telecom) l'ostensione dei dati sensibili (identità, indirizzo fisico...) relativi ai file sharer (richiesta legittimata e accettata da un'ordinanza del Tribunale di Roma) - primo caso "di massa", nella nostra penisola - prevedibilmente avrebbe portato a una serie di reazioni a catena generate da quante altre etichette discografiche, case di produzione videogame e studi cinematografici volessero far valere i propri diritti a discapito di ragazzi che scaricassero (mettendo, su client quali eMule, automaticamente in condivisione) una canzone, un film o un videogame - o, meglio, frammenti, chunk di essi.

È proprio quello che sta succedendo in questi giorni. A fine aprile/inizio maggio, la stessa Peppermint è tornata sul "luogo del delitto" per ottenere l'autorizzazione (concessa) a farsi rivelare da altri provider i nominativi degli utenti (o, meglio, degli IP) coinvolti nell'upload di altri brani. Ad essa si è aggiunta anche la casa di produzione videogame CDV, che - basandosi ancora su rilevamenti effettuati mediante i software di tracciamento della Logistep - pure ha ottenuto l'autorizzazione a mettere le mani sui dati personali degli utenti (in questo caso, specificamente di quanti sono stati beccati ad uploadare, nel periodo di tempo preso in considerazione dal rilevamento, due particolari game). Diversi i client P2P in gioco, in particolare quelli, come eMule, che rendono automatico l'upload di file che si sta scaricando. Ma la Logistep afferma di monitorare anche tutti gli altri software di file-sharing con qualche popolarità.

Il totale delle persone coinvolte in questa nuova ondata di provvedimenti (che potrebbe generare un'altra vagonata di lettere con richieste di risarcimento contro singoli file-sharer presunti colpevoli, o adirittura, una catena di processi giudiziari) è ancora una volta superiore a 3000. Si tratta di un vero è proprio attacco al P2P, con "strategie" aggressive non dissimili da quelle adoperate negli USA da un paio d'anni a questa parte (a volte andate a segno, molte altre volte no)

L'attacco avviene attraverso modalità che tentano di sfruttare recenti modifiche in materia di normative sul diritto d'autore e sulla protezione della proprietà intellettuale interpretandole nel senso di una diminuzione delle garanzie assegnate ai presunti colpevoli ed è esercitato in modo da far leva su un grosso numero di imputati e/o di persone che, pagando le intimazioni di risarcimento previste, implicitamente ammetterebbero la propria colpevolezza prima di aver la possibilità di dimostrare la propria innocenza. Si badi bene: le prove presentate da questi signori, per il modo con cui sono state trovate, non dovrebbero avere essere utilizzabili in sede di giudizio e sono anche meno efficaci di quanto la Logistep stessa non voglia far credere.

Ad ogni modo, una cosa sembra chiara: si sta prefigurando una campagna di demonizzazione e di inasprimento del controllo sulle attività di scambio dell'informazione. Ed è per questo che

invitiamo tutti i file-sharer a tenersi aggiornati sugli sviluppi di queste vicende che potrebbero essere decisive per il Peer to Peer italiano.

Attenzione: non diciamo questo per diffondere timori e scoraggiamento o per dissuadere dall'utilizzo dei software di file-sharing, tutt'altro. Quello che ci preme è un utilizzo consapevole, e la necessità di far fronte comune per rinfacciare a chiunque provi, d'oggi in avanti, a sfruttare l'effetto-terrore, i loro errori. Insomma, tenersi informati, da un lato; informare altri scambisti italiani all'oscuro di ciò che sta avvenendo alle nostre spalle e unirsi alla schiera di chi sta cominciando a far qualcosa per arginare questo (inizio di) accanimento nei confronti del file-sharing.

Se volete sapere di più sulle dette vicende, potete seguire la sezione Legge e File Sharing
(in particolar modo, la discussione Imminente invio di migliaia di lettere in Italia per giochi e mp3)

Quel che è importante, però, è diffondere informazione su ciò che sta avvenendo.

Chi pensa che solo perché non ha scaricato l'ormai nota canzoncina di Mousse T (quella che ha generato la prima ondata di lettere di risarcimento a file-sharer italiani) né altre canzoni pubblicate dalla Peppermint Jam o da una qualsiasi altra major ha le spalle coperte non ha ragione di farlo: in futuro, una qualsiasi pulce dell'industria discografica potrebbe accampar pretese per mezzo chunk messo in condivisione, se non ci muoviamo in gruppo. Ripeto, non si tratta di generare paure, ma 1) di aiutare chi è stato colpito o verrà colpito dai provvedimenti; 2) creare un fronte comune per far sentire la nostra voce, con la possibilità di organizzare azioni concrete di pressione perché chi scarica non venga assimilato a un tradizionale contraffattore; 3) sviluppare strategie, partecipare a iniziative per la difesa in sede processuale di quanti saranno coinvolti dall'ondata di azioni legali. Insomma, farci trovare pronti!


Due amici della nostra community hanno redatto i documenti che potete scaricare in questo post, tra gli allegati. Sono ben curati ed espongono chiaramente la situazione e i rischi cui si va incontro se continuiamo a lasciar correre veri e propri atti intimidatori. Leggeteli e fateli leggere a chi sapete pratichi l'arte del file sharing, metteteli in condivisione sulle vostre reti preferite!


Potete scaricare e condividere il documento unico generato dall'unione dei precedenti due messaggi anche su eMule. Ecco i link ed2k del file (il cui nome è "Attacco al P2P":
Non perdete l'occasione per contribuire alla difesa di un modello di scambio di informazioni che andrebbe compreso a fondo, anziché demonizzato!


Consiglio a tutti di andare a dare un'occhiata sul forum!

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